Pezzo di carta del 23 dicembre 2015
Piccola Distribuzione Organizzata del basso Garda – Pezzo di Carta del 23 dicembre 2015
Insomma, è quasi Natale! Tutti siamo più buoni! …. forse è per questo che nessuno ha commentato il pezzo di carta della settimana scorsa!
Serve più tempo per elaborare la provocazione? Gli aculei erano troppo acuminati? Non ci credete che riesco ad allisciare le foglie del cavolo riccio? Allora, abbiamo provato con il ferro da stiro, ma non ha funzionato, sebbene si sia rivelato un buon metodo di cottura istantanea.
Ora invece proveremo con un altro metodo: la condivisione e partecipazione. La nostra foglia di cavolo riccio è la questione dei costi del trasporto, io sono il ferro da stiro (da usarsi a freddo, però!) e tutti voi sarete la mano che stringe il ferro da stiro…e lo guida.
Come promesso, si sondaggia, non prima però di fare il seguente parallelismo, che dovrebbe aiutarci a ragionare sulla nostra situazione.
Prendiamo un pacco di pasta venduto nei supermercati. Tralasciando la politica contingente dei prezzi applicata da ciascun supermercato, i tortiglioni della XXXilla avranno lo stesso prezzo di vendita dalla Valle D’Aosta alla Sicilia. Questo significa che la XXXilla ha spalmato tutti i costi della logistica distributiva nascondendoli all’interno del costo unitario di vendita dei propri prodotti. Questo tipo di logica si applica a sistemi complessi e a lungo raggio, anche per semplificare la gestione. A voler ben vedere è una logica che ha insita in sé una certa solidarietà: se lo stabilimento della XXXilla fosse nel nord Italia, il milanese che lo acquista contribuisce ai costi della spedizione del prodotto nel supermercato siciliano, rendendo lo stesso pacco di pasta ugualmente accessibile agli isolani.
Veniamo ora al nostro modello di partenza. Il GAS fa un ordine da un fornitore e io, che sono il referente, con la mia macchinina faccio 10 Km e vado a prendere la merce. Ai membri del mio GAS non faccio pagare questo costo: né più né meno quei 10 Km avrei dovuto farli per conto mio, per prendere la merce da me ordinata.
Insomma, applicando i principi alla base del gruppo, i costi vengono suddivisi in “solidarietà”. Infatti la volta successiva ci si aspetta che vada a ritirare la merce qualcun altro, e poi qualcun altro ancora ….
Lo avete già visto questo film? Sappiamo che nella realtà delle cose non va sempre così…
La PDO del basso Garda nasceva anche per questo: creare un servizio gestito dai GAS per sé stessi, per colmare le difficoltà che i singoli gruppi avevano nel reperimento collettivo di prodotti ortofrutticoli.
Quei GAS che hanno la fortuna al proprio interno di avere una o più persone disposte a “sbattersi” per il gruppo, possono ovviamente fare a meno della PDO: continueranno a farsi i loro 10 Km con la macchina, una volta uno, una volta l’altro oppure sempre lo stesso. Potrebbero in alternativa decidere, come alcuni componenti di GAS hanno fatto aderendo attivamente alla PDO, di estendere questo “sbattimento” anche all’esterno del proprio gruppo, in nome di una visione più ampia del soddisfacimento del personale bisogno di ortaggi o di relazione diretta con il produttore. E siamo quindi giunti a noi: in mancanza di referenti che ci portino sotto casa la nostra spesa, bisogna essere disposti a pagare qualche cosa per questo tipo di servizio. Come vogliamo pagarlo? Ci piace o non ci piace l’idea che il costo del trasporto sia “nascosto” nel prezzo delle patate e del cavolfiore (più sulle patate o più sul cavolfiore…?). Mi sento penalizzato perché ritengo che il costo di trasporto incida troppo sulla spesa fatta da tre persone del mio GAS? (si dimezzerebbe se queste persone fossero sei…) No, voglio essere solidale e sostenere il progetto favorendo la consegna delle cassette anche nel GAS che ne ordina solo 3 a settimana! Bene, abbiamo cercato di condensare questi pensieri in una manciata di possibili soluzioni, che trovate qui nel seguito.
Invitiamo tutti a partecipare, esprimendo il proprio parere, cosicché insieme si possa decidere come gestire la nostra piccola Impresa…
BUON NATALE ALL’INSEGNA DEL CAMBIAMENTO, E TANTI ORTAGGI BUONI PER TUTTI!
Penso sia giusta la trasparenza del costo del “servizio” ( il trasporto ) e per quanto riguarda le modalità noi dovremmo pensare al mutualismo.
Caes l’assicurazione etica ne fa un principio fondamentale,cioè le polizze assicurative sono uguali per tutti e non basate sulla provincia di appartenenza o l’età ecc.
Noi dovremmo fare lo stesso,non considerando la distanza o la quantità dell’acquisto,ma essere mutualistici tra GAS.