REPORT ASSEMBLEA dei SOCI DES BASSO GARDA 14.10.2017

Cari soci, innanzitutto un caloroso grazie a chi ha voluto partecipare e dare il proprio contributo, non solo in termini mangerecci, ma soprattutto al costruttivo dibattito che ha seguito il momento conviviale.

La competizione di torte ha visto una dozzina di partecipanti (tra dolce e salato) e soprattutto un ottimo riscontro in termini di gradimento, visto che a fine serata sono rimaste solo poche briciole.

Un sentito ringraziamento a Caterina, matematica di dieci anni, che ha elaborato tutti i voti consentendoci di aggiudicare i buoni spesa da 20 € che servivano a dare concreta gratificazione ai partecipanti.

Per la torta salata: Livia Arrighini, del GAS Montezalto di Polpenazze
Per la torta dolce: Raffaella Zaglio di GAStiglione Alegre (Castiglione delle Stiviere)

I vini che i gasisti ci hanno proposto sono stati così numerosi che, nonostante il discreto numero di partecipanti, non siamo riusciti ad assaggiarli tutti; se aggiungiamo i momenti caotici e a tratti belligeranti (rigorosamente senza armi) che hanno attraversato la serata, in conclusione ci siamo resi conto che la valutazione dei nettari del nostro territorio meriterà una futura sessione a sé stante per arrivare a selezionarne qualcuno per il paniere.
Ovviamente ci scusiamo per il mancato discernimento con chi si è fatto latore del buon prodotto, ma soprattutto le scuse nostre vanno a chi quel prodotto lo ha ottenuto lavorando sul territorio. La preghiera che rivolgiamo ai soci amanti di quei vini è che girino queste scuse ai produttori, rimandando, per l’appunto, ad un prossimo incontro dedicato.

IMPRESSIONI SULL’ ASSEMBLEA.

Ammettiamo che l’incontro è stato un po’ caotico, a tratti raffazzonato e in taluni momenti piuttosto acceso… ma siamo contenti che ci sia stato!

Una prima impressione positiva riguarda la partecipazione e più in generale la volontà di partecipare. Eravamo in un discreto numero, con qualche curioso venuto a dare un’occhiata (complice la creazione dell’evento su FB…) e defilatosi prima del “momento caldo”.
Da quanto emerso nel cerchio che siamo andati formando, e nel quale tutt* potevano prendere liberamente parola, c’è ancora molto interesse verso il progetto, oltre alla palpabile voglia di costruire qualcosa insieme.
È stata chiesta una maggiore comunicazione da parte del direttivo verso la base, in particolare sulla gestione della PDO e sulle varie altre tematiche che questo si trova ad affrontare nei suoi periodici incontri. Ciò dovrebbe portare ad una maggior coinvolgimento e agevolare la partecipazione di chi vorrebbe dare un contributo o semplicemente assistere come uditore.
Questa richiesta ci rallegra molto!

Più in generale si registra la necessità di maggiori momenti di incontro sia di convivio, sia di discussione.
A tal proposito ci impegneremo a dar seguito alle iniziative proposte:
– corso panificazione
– assemblea aperta su partecipazione e territorio (agire congiuntamente su territorio e amministrazione per promuovere i temi ambientali e dell’economia solidale)
– assemblea aperta sulla garanzia partecipata
– tavola rotonda sulla possibile distribuzione di alimenti di origine animale nel servizio PDO

Sul tema degli alimenti di origine animale sono state espresse diverse perplessità; teniamo a sottolineare l’importanza di affrontare collettivamente il tema, per poter generare un documento condiviso che motivi la scelta di inserire o meno tali prodotti e, nel caso, con quali criteri selezionarli e gestirne la distribuzione.
Se è vero, come crediamo, che la PDO si differenzia da altri servizi simili per la propria dimensione associativa e assembleare, e vista la grande rilevanza del tema nell’attualità, ci sembra doveroso compiere una scelta il più possibile condivisa.
A prescindere dalle conclusioni, riteniamo abbia un enorme valore poter dimostrare che il progetto ha costruito momenti di dialogo e incontro e che le scelte fatte in campo commerciale mantengono sempre alla base una visione sociale, culturale e politica.
Sottolineiamo infine che non si tratta di mettere in discussione le scelte alimentari individuali, ma di contestualizzare il discorso nel progetto PDO rispettando l’eterogeneità degli associati.
Cosa può fare il Distretto di Economia Solidale su questo tema culturale? Ci sono visioni critiche in comune sull’allevamento intensivo e sul moderno consumo di tali prodotti? Se si, come tradurre queste visioni in pratica all’interno del servizio della PDO?
Queste solo alcuni esempi delle domande che dobbiamo porci.

Per finire:
sono stati espressi apprezzamenti per il lavoro di “ristrutturazione” del servizio. La qualità dei prodotti selezionati e conferiti è migliorata ma c’è ancora del lavoro da fare. Il mezzo Kg del fresco in paniere è stato apprezzatissimo, così come l’inserimento di ulteriori referenze a medio-lunga conservazione.
Il tema della informazione e comunicazione ai PDOisti rimane caldo: viene ribadita la necessità di massima efficienza di tutti i canali di comunicazione tra produttori-servizio-acquirenti, per segnalare prontamente, qualsiasi anomalia riguardo a quanto distribuito (segnalazione tempestiva=correzione tempestiva).

Viene condivisa l’importanza che le segnalazioni circolino in chiaro nella lista dei soci: ciò può innescare costruttivi confronti basati non su un unico punto di vista ma su molteplici prospettive e competenze.
I PDOisti sono solidali e comprensivi, quindi accettano di buon grado anche prodotti che hanno avuto traversie, a patto che dall’altra parte ci sia la massima trasparenza nel dichiararne e motivarne i difetti.
È anche vero che a volte emerge una puntigliosità esagerata rispetto a un lavoro che di per se non può dare quella uniformità a cui la cultura del supermercato ci ha abituati.
Pensiamo dunque sia utile adoperarci al più presto per creare nuovi strumenti di comunicazione che aiutino a creare una nuova cultura sui prodotti, mediata tra l’esperienza dei coltivatori e quella dei produttori. Potrebbe essere, ad esempio, un libretto informativo in cui spiegare, prodotto per prodotto, tutte le peculiarità, le modalità di conservazione e le raccomandazioni del produttore.

Per la cronaca: dopo avere senza successo cercato di cooptare in seno al Direttivo almeno un socio di sesso femminile (siamo molto sbilanciati sul genere maschile!), ricercandolo tra le donne presenti, l’esigenza e la volontà di mantenere a nove il numero dei componenti dell’organo direttivo, ha condotto l’assemblea ad accogliere le candidature disponibili. Ecco quindi entrare nel Direttivo quali sostituti dei dimissionari, Alessandro Ficetola e Stefano Salandini. Si, quest’ultimo è proprio lo Stefano di cui avete gustato vari ortaggi nei trascorsi mesi; giovane agricoltore biologico in quel di Desenzano del Garda. Se non altro ci stiamo sbilanciando sul genere “contadino”…

BUONI ORTAGGI A TUTT*!